Il mercato nero on-line allarga le maglie e dà un prezzo anche ai profili del social network facili da rubare. La diffusione dei dati personali non è protetta da misure di sicurezza impenetrabili.
Basta un clic per diventare 'amici' e condividere la propria vita con perfetti sconosciuti. Un semplice gesto e il gioco è fatto. Non ci vuole nulla a creare un profilo su Facebook con foto, informazioni personali e commenti visibili a tutti. Ancor più facile è trovare in rete un nostro clone, dotato di immagini e dati personali.
Sembra un gioco divertente, un passatempo da lavoro o da serate invernali. Ma attenzione perché tutto quello che viene pubblicato o scritto su Facebook potrebbe restare in rete, anche dopo la disattivazione dell'account e l'eliminazione totale delle informazioni personali dal sito.
Una volta usciti dalla community, le tracce audio, video e le immagini, possono infatti passare di mano in mano, continuando ad essere presenti nel web. Del resto, le tutele sono ancora scarse e copiare i dati personali per costruire finti profili o venderli in rete non è poi così difficile. E chi è l'artefice di tutto questo? I contatti Facebook, altre persone non autorizzate ed esterne al sito, oppure gli stessi fornitori dei servizi del social network. I contenuti potrebbero, infatti, filtrare dalla rete tramite i motori di ricerca o i gestori stessi del sito che consentono a terzi di accedere ai dati relativi agli utenti attraverso Api (interfacce di programmazione applicazioni).
Anche Facebook lo scrive nelle condizioni d'uso: "La scelta di pubblicare contenuti sul sito Web è a tuo rischio. Nonostante tu abbia la possibilità di impostare delle opzioni sulla privacy per limitare l''accesso alle tue pagine, nessuna misura di sicurezza è perfetta e impenetrabile. Non possiamo controllare le azioni degli utenti con cui hai deciso di condividere le tue pagine e le tue informazioni… anche dopo la rimozione dei contenuti dal sito, questi potrebbero rimanere visibili nella cache, nelle pagine archiviate o se altri utenti hanno salvato o copiato tali contenuti".
Si chiama 'furto di identità' uno dei reati più diffusi in rete e commessi dai cybergcriminali che sfruttano i servizi di social network e la disattenzione dei suoi utenti. Niente di più facile. Rubare i dati personali, le opinioni espresse, i flirt virtuali: chiunque potrebbe farlo, a meno che non si prendano le dovute precauzioni indicate dalle condizioni della privacy. Del resto, per copiare la foto del profilo di Facebook è sufficiente ricercare il nostro nome con google. Un errore al sistema, o amici in chat poco esperti possono poi portare a problemi, a volte anche gravi, con conseguenze non solo per il singolo utente ma anche per tutti i suoi contatti.
Così la certezza della protezione dei dati personali è tutt'altro che evidente in Facebook perché il sito non è stato concepito per scambiare o gestire questo tipo di informazioni. Dati resi disponibili pubblicamente e in modo globale, senza precedenti, associati a una quantità enorme di foto e video digitali. È per questo motivo che il rischio di perderne il controllo, una volta pubblicati in rete, è piuttosto alto. Pericolo ormai assodato, tanto da sentir parlare, con maggiore frequenza, del 'mercato nero on-line' anche in questo social network. E tutto ha un prezzo: dopo i 5.50 euro per trentamila indirizzi di posta elettronica nazionale a cui spedire spam, e i 4.40 euro per un milione di indirizzi internazionali, il profilo di Facebook vale 1 euro, contro i 1.10 di Skype e Myspace.
L'unico modo per evitare di essere clonati è usare un po’ di prudenza e tener ben presente che spesso siamo noi a fornire volontariamente tante informazioni che ci riguardano per distrazione o incoscienza.
fonte: www.nannimagazine.it