Se improvvisamente tutti i vostri contatti su Facebook si sono trasformati in cartoni animati, non spaventatevi, non sono impazziti.
In questi giorni sul celebre social network è partita l’ennesima “iniziativa sociale“, questa volta dedicata ai diritti dell’infanzia dal 15 al 22 novembre. Spopolano i vari Uomo Tigre, Lupin, Pollon, Goku, Sailor Moon, Creamy, Pinocchio, La Sirenetta, i personaggi di Toy Story e chi più ne ha più ne metta.
Torniamo bambini, insomma, chiede l’iniziativa. Basta mettere nell’immagine del profilo la foto di un cartone animato che ricordi la vostra infanzia ed è fatto, anche voi avrete aderito all’iniziativa.
Facebook non è nuovo a questo tipo di “eventi”, gli utenti si sono mobilitati, si fa per dire, anche per la lotta contro il cancro al seno. Questa volta la richiesta è:
Per una settimana non vedremo più una sola faccia vera su FB ma un’invasione di ricordi d’infanzia. Per partecipare basta cambiare la foto profilo mettendo l’immagine del cartone animato preferito.
Sarebbe ancora meglio, e magari per più di una settimana, vedere facce vere ed attive al di fuori di Facebook, i bambini non si salvano con la foto di un cartone animato.
Noi partecipiamo a modo nostro a questa iniziativa, ed anche al di fuori di Facebook, proponendovi la lettura della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, forse più utile a smuovere le coscienze e a rendere tutti un po’ più consapevoli rispetto ad un’immagine del profilo.
fonte: www.cinezapping.com
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Eroine impavide o ragazze dai poteri magici, oppure semplicemente donne in grado di trovare il loro posto nel mondo, i cartoni animati ci hanno permesso di convivere fin da piccole con questa idea di donna. E se alla fine Mila di Mila e Shiro riusciva a saltare sempre più in alto delle altre alla finale del mondo, anche noi crediamo che alla fine ce la faremo sempre. E se Facebook può servire a ricordarci quei sentimenti così nobili per poterli trasmettere all’infanzia, ben venga. In fondo, non è tornare bambini, ma ritrovare la gioia che avevamo da piccoli nell’età più adulta e così trasmetterla ai nostri piccoli. Che sono da proteggere e a cui non dobbiamo rubare la spensieratezza della loro età.
fonte: donna.fanpage.it