Dai, alzi le mani chi non ha mai usato almeno una volta nella vita il celeberrimo Lorem Ipsum. Lo riporto per dovere di cronaca in una delle numerose versioni esistenti:
“Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisici elit, sed eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquid ex ea commodi consequat. Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.”
Il testo sembra latino, ma di fatto non vuol dire pressoché niente, a causa di molte parole storpiate e inesistenti. Viene usato in tipografia come testo segnaposto sin dal lontano 1500, ma nessuno si è mai domandato ufficialmente da dove provenisse fino agli anni ’60. Richard McClintock, professore in Virginia, scoprì quasi per caso (stava in effetti inseguendo le origini della parola “consectetur”, che appare anche nel testo) che il testo è in parte presente nel “De finibus bonorum et malorum” di Cicerone (45 a.C.).
È altrettanto interessante scoprire che non tutti lo apprezzano come sostituto di copy ancora non realizzati. C‘è persino chi sostiene che l’utilizzo del lorem ipsum, di fatto, uccida il nostro design. La motivazione principale è che “content is king”: il contenuto del design è fondamentale, e sostituirlo con Lorem Ipsum lo degrada di fatto ad un qualunque elemento visivo.
Molti consigliano di invertire questa tendenza. Di lavorare sul progetto, cioè, solo con il testo (quasi) definitivo tra le mani, chiarendo questo passaggio con il cliente sin da subito. Usare lorem ipsum, insomma, rallenta il lavoro del copy costringendolo a scrivere stronzate per riempire gli spazi stabiliti; impedisce la lucidità del cliente che può permettersi di decidere con precisione la strategia solo in un secondo momento; e complica a noi designer la realizzazione del lavoro, senza una direzione chiara sin da subito.
Credo che un giusto compromesso tra l’irrealtà di quanto propone Design Informer e l’utilizzo sfrenato di lorem ipsum stia, come sempre, nel mezzo: almeno per ciò che riguarda head e titoli principali, non sarebbe male forzare il cliente a produrre quanto prima un testo di massima. Per quanto riguarda i body, si sa che sono dettagliati e passibili di continue modifiche, ma ciò non toglie che un cliente consapevole da subito della direzione da prendere sia il migliore cliente possibile.
Ciò non vi impedirà di sentirvi chiedere: “Ma quel testo che vedo è finto, vero? Cioè… non significa niente, vero?”; e so anche di designer accusati di satanismo perchè a qualche cliente col cervello bacato, “Lorem ipsum dolor si amet” suonava come una antica maledizione.
Personalmente, ho da tempo rinunciato al lorem ipsum. Vado a pescare post a caso da qualche blog in lingua inglese, e uso quelli :)
fonte: www.draft.it