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Rome & You: il logo delle polemiche

Lupa sparita e testo in inglese, nel nuovo logo di Roma la modernità trionfa sulla tradizione

rome and you new logoFinalmente il Campidoglio ha twittato e poi presentato la nuova identità visiva di Roma Capitale: il logo con su scritto «Rome & you», senza la vecchia lupa stilizzata.

Saltando da una buca all'altra, qualcuno potrebbe pensare che la vecchia lupetta eroica salvatrice di Romolo e Remo si sia azzoppata. O che, abituata a latino e romanesco, non abbia riconosciuto l'ululato moderno, quel «Rome & you» col quale i Marino's boys (and girls) vogliono affacciarsi al mondo. Niente. Cancellata. D'altra parte sarebbe pure complicato spiegare al mondo che anni fa una lupa poteva raccogliere cuccioli d'uomo in riva al Tevere senza che nessuno, bimbi o animale, contraesse leptospirosi o epatiti varie. Altri tempi. E ognuno si gode il proprio.

Ai Marino's boys (and girls), piace la vita moderna, la bicicletta (meglio bici?), il linguaggio moderno, una Roma moderna, insomma, con poche ombre, al punto che si cercano anche luci rosse per qualche angolo rimasto buio.

Naturalmente c'è anche chi si pone qualche domanda sull'immagine di Roma nel mondo: è ancora il Colosseo o la Nuvola di Fuksas? O Euroma 2? Se ne discuterà in Campidoglio, dove sanno bene che nessuno si sognerebbe di salutare Marino con un «ave Ignazio!», i boys (and girls) sono per l'high five. E, peraltro, se Cracco mette l'aglio nella amatriciana, al diavolo la tradizione. Goodbye she-wolf.

 

fonte: leggo.it


“RoMe & You” - Chissà che cosa rappresentano le cinque palle sul nuovo “logo relazionale” della città di Roma

nuovi loghi roma 620x310Abbiamo pensato per un attimo a uno scherzo di carnevale, quando abbiamo visto il “nuovo logo relazionale” dell’Urbe (dove l’aggettivo “relazionale”, che riprendiamo testualmente dai comunicati ufficiali, già evoca assistenti sociali e psicologi della Asl). Si tratta del marchio scelto dal Campidoglio dell’èra Marino per rappresentare la “nuova identità visiva” della città, nonché “la sottolineatura comunicativa dell’esperienza unica e personale che Roma offre”, qualsiasi cosa questo voglia significare.

La “nuova identità visiva” è dunque la seguente: uno stemma color porpora (e fin qui ci siamo) sul quale campeggia la scritta “RoMe & You”, sormontata da cinque globi, bolle, insomma, palle multicolori, che vanno dai toni dell’oro a quelli dell’arancio.

Mostrato in pompa magna dal sindaco martedì scorso al Macro di via Nizza, con tanto di stuolo di assessori dalle facce più perplesse che compiaciute, il “logo relazionale” è stato partorito, dietro il modesto compenso di ventimila euro, dalla società Inarea Identity and Design Network, e ha collezionato già svariate pernacchie e innumerevoli dileggi in rete.

In più di un commento, per esempio, ci si chiede “che cosa rappresentino quelle cinque palle” (a questo proposito ci vengono in mente alcune spiegazioni possibili, nessuna delle quali è purtroppo pubblicabile). Altri, la maggioranza, si interrogano sulla opportunità e/o necessità di far diventare “Rome” il nome di Roma: scarsa fiducia nella capacità degli stranieri di capire che si sta parlando proprio di quella città chiamata Roma da 2.768 anni, quella del Colosseo, del Tevere, del Papa e di “Vacanze romane”? Ancor più scarsa fiducia nel fatto che la parola “Roma”, non tradotta, risulti abbastanza evocativa?

Necessità di giocare con “Me & You” in mancanza di un altro straccio di idea (che si vuol pretendere, del resto, per quei miserabili ventimila euro, dalla società Inarea Identity and Design Network?). E che dire di quell’ammiccante e sbarazzina “&” commerciale? Si vuole forse preparare in forma subliminale il futuro e inesperto visitatore a quello che lo attende in materia di “esperienza unica e personale che Roma offre”, con orde di ambulanti pronti a piazzare patacche a ogni angolo e caffè-gelato-toast d’epoca a peso d’oro, se ci si siede a qualsiasi tavolinaccio dentro i confini delle mura Aureliane?

[...]

 

fonte: ilfoglio.it

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