È la fine di un emblema di riferimento nel mondo del branding: Johnson&Johnson.
Il gigante farmaceutico e medico Johnson&Johnson ha recentemente svelato il suo nuovo logo, segnando la fine di un’era per uno dei marchi più riconoscibili al mondo. Ma cosa ha spinto l’azienda a prendere questa decisione e quali sono le implicazioni dietro questa mossa?
La Storia: Il logo originale di Johnson & Johnson (J&J), in uso per oltre 135 anni (dal 1887), era basato sulla firma manoscritta del co-fondatore James Wood Johnson. Questo design calligrafico, introdotto nel 1886, era diventato sinonimo di fiducia e qualità, rappresentando un legame tangibile con le radici storiche dell’azienda.
Il rebranding è stato realizzato dal rinomato studio di design Wolff Olins famosa per aver lavorato a dei progetti come il logo enel, axa, vigin media e al branding di TIKTOK.
Il nuovo logo abbandona la scrittura corsiva in favore di una tipografia contemporanea fatta di un font bastoni. La palette di colori mantiene il rosso, ma in una tonalità più brillante rispetto al precedente. L’ampersand, (&) precedentemente un elemento distintivo, ora si presenta come un simbolo più globalmente riconoscibile.
Il suo nuovo marchio va assolutamente in direzione del “blanding“.
Per i pochi interessanti al mondo della comunicazione che ancora non lo sapessero, negli ultimi anni, il mondo del branding ha assistito a una tendenza crescente verso il “blanding”, (crasi tra la parola bland “insipido” e branding) un termine che descrive la semplificazione e l’uniformità dei loghi e delle identità dei marchi. Questa tendenza vede le aziende abbandonare design distintivi e ricchi di personalità in favore di loghi più neutri, minimalisti e spesso indistinguibili tra loro.
Se da un lato questa semplificazione può essere vista come una risposta alle esigenze delle piattaforme digitali, dove la chiarezza e la leggibilità sono essenziali, dall’altro lato rischia di erodere l’unicità e la riconoscibilità di un marchio. Il “blanding” può essere interpretato come un tentativo di apparire moderni e attuali, ma paradossalmente, mentre le aziende cercano di distinguersi in un mercato sempre più affollato, molti finiscono per somigliarsi sempre di più, perdendo quell’unicità e quel carattere che una volta li definiva. In un’era in cui l’autenticità e la connessione emotiva con i consumatori sono fondamentali, le aziende dovrebbero riflettere attentamente prima di aderire acriticamente a questa tendenza.