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Quando mangiare significa emettere CO2

Tara Garnett, capo del FCRN, ha dichiarato:

“Ora ne sappiamo abbastanza per concludere che il sistema alimentare contribuisce in maniera davvero importante ai cambiamenti climatici in atto. Conosciamo inoltre dove e come questi impatti stanno crescendo e possiamo quindi iniziare ad agire per risolvere il problema. Lasciare le cose come stanno non è più un’opzione percorribile.”

Il WWF ricorda che la produzione alimentare in Europa è responsabile di quasi un terzo delle emissioni di gas a effetto serra.

carrello-spesa-virtualePer questo anche in Italia il WWF ha promosso alcuni strumenti per aiutare i cittadini a scegliere comportamenti alimentari più ‘amici del clima’, come il “Carrello della Spesa virtuale”, un test on-line realizzato dall’Associazione in collaborazione con l’Università della Tuscia e con la II Università di Napoli, per misurare quanto le nostre scelte quotidiane nei mercati e nei supermercati siano responsabili di emissioni di gas a effetto serra e quindi dei cambiamenti del clima.

 

LE EMISSIONI DELLA “CUCINA ITALIANA”

In Italia secondo i più recenti studi delle equipe del prof. Riccardo Valentini dell’Università della Tuscia e della prof.ssa Simona Castaldi della II Università di Napoli, che hanno collaborato attivamente all’elaborazione del Carrello della Spesa WWF, il peso in CO2 equivalente della produzione di alimenti è pari al 19% delle emissioni totali di gas serra su scala nazionale, ovvero 104 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

Di queste, oltre il 45% è causato dalla fase di produzione agricola, il 19% dai trasporti associati alle merci agricole, il 18% dagli allevamenti (fermentazione enterica e letame) e il 13% dal packaging.

Di minore entità la trasformazione industriale, con una percentuale del 5%.

Per quanto riguarda le emissioni del consumatore, si può quindi stimare che il cittadino italiano per le sue necessità alimentari emetta circa 1778 kg di CO2 equivalente ogni anno (mentre complessivamente ogni italiano emette annualmente 9453 kg CO2 equivalente).

Il valore delle emissioni per l’Italia è in linea con le stime internazionali ma non è totalmente sovrapponibile al dato inglese mancando del fattore relativo al cambiamento d’uso del suolo per la produzione alimentare al di fuori del territorio nazionale.

 

fonte: www.100ambiente.it

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