Le Nazioni Unite si schierano al fianco dell'Europa. Manca solo la firma del gigante USA, ma la strada ecologica del micro-USB pare ormai spianata
Il caricabatterie a standard unico si farà, e non solo in Europa. La proposta per l'adozione di un cavo di interconnessione micro-USB, su cui i grandi gruppi operanti nel Vecchio Continente si sono già accordati con il beneplacito di Bruxelles, incassa ora un nuovo, importante segnale positivo proveniente da International Telecommunication Union: l'organizzazione tecnologica riconducibile direttamente alle Nazioni Unite.
L'ITU mette il proprio sigillo a quella che appare come una soluzione di semplificazione tecnologica con la strada tutta in discesa, originariamente nata da una raccomandazione della GSM Association e ora accettata come inevitabile da più alti consessi senza aver sin qui alimentato distinguo regionalistici potenzialmente capaci di bloccarne l'adozione.
Stando a quanto sostiene la GSM Association, d'altronde, i vantaggi nell'avere un caricabatterie universale portano con se ricadute notevoli anche in ambito ambientale: sarebbero 51mila le tonnellate di dispositivi ridondanti (e quindi di potenziale e-waste) eliminabili dalla circolazione, per 13,6 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra risparmiate ogni anno.
Per quanto riguarda i tempi effettivi di adozione del nuovo caricabatterie, se in Europa si indica il 2010 l'ITU prevede per il 2012 il possibile punto di arrivo della completa riconversione dei produttori di telefonini e accessori. All'accordo per il caricatore universale manca ancora la sottoscrizione degli Stati Uniti, anche se a questo punto appare difficile ipotizzare un eventuale ostracismo nei confronti di un piano che porta vantaggi riconosciuti da tutti.
fonte: punto-informatico.it