Il nome in codice del nuovo sistema operativo di Amazon è Vega e sarà basato su Linux. L’obiettivo è quello di rendere più semplice lo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili.
Amazon vuole creare un sistema operativo proprietario, entrando così nella mischia tra Android e Apple iOS e, prima di ogni altra cosa, prendendo le distanze dall’attuale FireOS la cui architettura è basata su Android ed è attualmente a bordo di dispositivi quali anche smartphone, tablet e smart-tv. La notizia, lanciata da diversi siti specialistici d’oltreoceano è stata ripresa dall’Ansa che ha a sua volta confermato il nome in codice del progetto, ossia Vega OS.
Lo sviluppo del nuovo sistema operativo è diventato centrale nei piani di Amazon già all’inizio del 2023, tant’è che fonti vicine all’azienda hanno cominciato a vociferare della creazione di un gruppo di lavoro concentrato esclusivamente su Vega.
Anche se non ci sono informazioni dettagliate sulle tempistiche di rilascio, sebrerebbe che sia già stato completato grazie a un team di "centinaia di persone" di cui farebbe parte anche un ex Ingegnere di Mozilla entrato in Amazon nel 2022.
Cosa sappiamo del nuovo sistema operativo di Amazon
A differenza di FireOS che è creato su Android, Vega sarà sviluppato su Linux e sul framework React Native, creato da Meta (il gruppo a cui fanno capo, tra le altre, Facebook, Instagram e WhatsApp) per sviluppare applicazioni per diversi sistemi operativi, tra i quali, a titolo di esempio, macOS, tvOS, Windows e lo stesso Android.
Per Amazon il problema deriva dalla partecipazione al progetto Android Open Source di Google, il cuore del sistema operativo Fire OS è legato a versioni Android datate: nei dispositivi Fire TV più recenti il sistema operativo è basato su Android 9 rilasciato cinque anni fa per smartphone.
Passando a Linux con Vega Amazon può anche alleggerire e confezionare su misura il suo sistema operativo in base al dispositivo di destinazione, eliminando così il codice incluso in Android per poter funzionare su molti dispositivi diversi.
Non dipendendo più da Android, Amazon potrà muoversi con maggiore libertà nei settori che più le stanno a cuore, ossia l’automotive, la domotica e la produzione di dispositivi per l’intrattenimento. A ciò si aggiunge la possibilità di sviluppare e utilizzare strumenti dotati di Intelligenza artificiale (AI) in modo sempre più autonomo, giova infatti ricordare che le AI sono alimentate dai dati e Amazon ne possiede in grandi quantità.
È quindi plausibile che il colosso di Seattle continuerà a lavorare in un comparto, quello delle AI e degli automatismi, che rientrano nella fitta rete di servizi (oltre 200) che eroga direttamente via web con Amazon Web Services, i servizi che sorreggono gran parte del web e a cui le imprese ricorrono per la gestione e l’analisi dei dati.
Più applicazioni per tutti
Il framework React Native facilita lo sviluppo di applicazioni, elementi essenziali per la diffusione di qualsivoglia sistema operativo, mobile o fisso che sia. Poiché React Native è attualmente molto utilizzato e molto conosciuto, riuscire a virare l’interesse degli sviluppatori sul nuovo sistema operativo di Amazon gioverebbe sia all’azienda sia agli utenti i quali, si vocifera, potrebbero già vedere Vega (o qualsiasi sarà il suo nome ufficiale) sulle Fire TV a partire dal 2024.
Unendo i puntini, e considerando che Amazon non disdegna il mercato della pubblicità, un sistema operativo proprietario potrebbe consentire un targeting più raffinato dei propri utenti incanalando meglio gli investimenti degli inserzionisti.