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Google Art Project, musei in poltrona

Con l’estate che avanza e nessuno a metterla in frigorifero, è normale pensare a viaggi e vacanze in luoghi più o meno esotici. Talvolta, anche solo per passare il tempo, questi viaggi includono anche visite a località di particolare interesse artistico, come monumenti o musei. In particolare, oggi mi concentrerò sui musei, per parlare di un servizio di Google, messo a disposizione di tutti coloro che, pur non volendo o non potendo viaggiare, vorrebbero comunque migliorare le proprie condizioni culturali, osservando e studiando qualche opera d’arte. È dedicato anche a tutti coloro che, non sapendo come trascorrere un pomeriggio particolarmente lungo e noioso, hanno voglia di farsi un giro virtuale in qualche museo famoso, magari dall’altra parte del mondo. Questo servizio è Google Art Project.

GoogleArt

Come descriverlo? Pensate al servizio Street View (che molti di voi conosceranno da Google Maps) e portatelo all’interno di un museo: avrete così una prima idea di cosa sia Google Art Project. In termini più specifici, Art Project è una collaborazione tra Google e svariati musei disseminati in più paesi del mondo (Italia inclusa, sorprendentemente): i numeri dicono 151 musei in 40 paesi, al momento, ma sono cifre destinate ad aumentare. Questa collaborazione ci permette di visitare i musei attraverso una specie di Street View “da interni”, ossia spostandosi da una sala all’altra proprio come siamo abituati a fare all’interno delle mappe di Google, per fermarci a esaminare le opere d’arte che più ci interessano, riprodotte in immagini ad alta risoluzione. Inoltre possiamo costruire anche le nostre gallerie personali, in cui inserire le opere d’arte che preferiamo e, se vogliamo, condividerle con amici, parenti o perfetti estranei.
Ciò che troverete all’interno dei vari musei virtuali non si limita al contenuto effettivo dei musei, ossia le opere d’arte che vi sono custodite, ma include anche mappe, video con spiegazioni su cosa state vedendo (modello guida turistica, insomma), note e così via, a seconda dei casi. Più o meno ciò che vi potreste aspettare nella versione interattiva di un museo, insomma. Ovviamente, ogni museo ha poi deciso cosa includere e cosa escludere, in base alle proprie esigenze, e anche per questo la quantità e qualità di informazioni disponibili non è uniforme: alcuni musei hanno condiviso di più, altri di meno, sia come opere sia come informazioni aggiuntive. Sempre per questo, di alcuni musei sono disponibili le immagini in giga pixel e attraverso Street View, mentre altri si limitano a immagini ad alta risoluzione. Ma procediamo con una descrizione del servizio.
Premessa: se preferite una spiegazione attraverso un video, invece di leggervi il resto, Google vi mette a disposizione un video tutorial, che spiega il funzionamento del progetto. Questo, insomma, direttamente da YouTube:
 
Sempre su YouTube, potete trovare anche il canale dedicato a Google Art Project, con tutti i video che potrete poi visualizzare anche nel corso delle vostre visite virtuali ai musei.
Detto questo, passiamo a osservare l’interfaccia del sito. Nella barra in alto, troviamo alcune voci di menu che, in teoria, dovrebbero essere abbastanza chiare: Collections, Artists, Artworks, User Galleries, My Galleryes, Sign In. Le prime quattro voci ci permettono di selezionare cosa vogliamo visitare, in base a criteri differenti: musei disponibili, artisti, opere d’arte e gallerie create da altri utenti; le ultime due voci, invece, rappresentano la parte interattiva del progetto: accedendo col nostro account di Google, infatti, potremo creare le nostre gallerie, che compariranno poi sotto “My Galleries” (ovviamente). Siccome le gallerie e i musei includono anche video, possiamo aggiungere noi stessi i video che vogliamo, passando attraverso YouTube, come già accennato.
Nella barra in basso, invece, potete selezionare la lingua (beh, almeno in parte: molti dei contenuti saranno accessibili soltanto in inglese), leggere le solite informazioni su termini di uso e privacy, che tanto quasi nessuno legge mai, ma soprattutto potete trovare la sezione Education, su cui vale la pena di spendere qualche parola.
Education è una sezione pensata per chiunque voglia “farsi una cultura”, invece di limitarsi a osservare le varie opere d’arte. Se pensate di utilizzare Art Project per qualche lavoro scolastico, potrebbe essere la sezione migliore da cui partire.
Look like an expert include alcuni quiz ad argomento artistico, per mettere alla prova le vostre competenze in materia. Oltre ai quiz già esistenti, è poi possibile crearne altri e aggiungerli alla lista.
DIY (Do IT Yourself) permette invece di creare le vostre gallerie, che potranno poi essere condivise sui vostri social network preferiti.
What’s next, infine, contiene una raccolta di strumenti messi a disposizione da vari musei a collezioni, sempre per approfondire le vostre conoscenze: si va dai libri d’arte virtuali, a percorsi di studio dedicati ad argomenti e campi specifici. Insomma, vario materiale liberamente accessibile, per continuare a sguazzare nel magico mondo delle altri figurative.
Se per caso gestite un museo, una istituzione o una collezione d’arte privata, e volete aggiungerla al progetto di Google, potete contattare direttamente gli addetti al servizio di Google e avanzare la vostra proposta di collaborazione, attraverso l’apposito modulo.
 

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