Accordo tra Google e il ministero della cultura italiano per digitalizzare i testi di due biblioteche nazionali. Bondi: altro che Grande Fratello, Internet è cultura
Google e il Ministero della cultura italiana hanno firmato un accordo per la digitalizzazione dei libri conservati in Italia nelle due principali biblioteche nazionali. Iil patto, annunciato il 3 marzo, sarebbe il primo nel suo genere tra la società americana e un governo nazionale.
"Google Search Books potrà digitalizzare almeno 1 milione di libri che non sono coperti da copyright e costituiscono il nostro patrimonio culturale", ha spiegato Mario Resca, direttore generale per lo sviluppo presso il Ministero della Cultura, in una conferenza stampa a Roma.
Opere di autori come Dante, Machiavelli, Petrarca, Leopardi e Manzoni, le cui idee hanno contribuito a forgiare la cultura occidentale, saranno inclusi nel progetto, che eseguirà la scansione di libri di pubblico dominio pubblicati prima del 1868, anno da cui, più o meno, si applica la legge sul copyright moderna.
L'accordo non-esclusivo metterebbe a disposizione i testi immediatamente e gratuitamente per il pubblico in tutto il mondo, sia sulla piattaforma di Google sia su piattaforme controllate dalle biblioteche italiane che partecipano al progetto, ha spiegato Resca.
Il progetto, che inizia con la scansione di libri conservati nelle biblioteche nazionali di Roma e Firenze, vorrebbe stimolare l'interesse per la cultura italiana e l'amore per la lettura, ha detto Resca. Google creerà un centro di scansione affidato a circa 100 persone e il progetto si tradurrà in un risparmio di circa 100 milioni di dollari per il governo italiano, ha detto. Una cifra su cui ha avuto da ridire Nikesh Arora, presidente di Google per le operazioni di vendita a livello mondiale e lo sviluppo delle imprese, secondo cui il progetto riflette l'idea dei fondatori di Google "di organizzare le informazioni del mondo e renderle disponibile a tutti". Il progetto italiano aiuterebbe a contrastare l'attuale tendenza Anglo-centrica di Internet, ha aggiunto Arora.
Arora ha poi precisato che "100 milioni di dollari, non è il nostro costo. Ci vorrà molto, molto meno. Abbiamo la tecnologia più efficiente in termini di digitalizzazione", ha detto. Né l'impostazione di Google sarà lo scambio con l'utente: pubblicità in cambio di libri. "Gli utenti si rivolgono a noi perché sanno di trovare quello che stanno cercando su Internet. Lo sforzo è quello di arrivare alla completezza, ed è difficile mettere un prezzo alla completezza," ha detto il responsabile di Google.
"Sappiamo tutti che la conoscenza è potere. Io sono cresciuto in India e ho dovuto aspettare tre mesi che un compagno di studi restituisse un libro alla biblioteca prima di poter studiare per un esame", ha raccontato Arora. "Insieme con la nostra iniziativa sulle traduzioni, crediamo di poter rendere la cultura disponibile gratuitamente in tutto il mondo."
La competenza del Ministero della Cultura e delle biblioteche partner in Italia sarebbe fondamentale per la selezione delle opere più importanti da includersi nel progetto, Arora ha detto. "Il rischio del futuro non è la mancanza di informazioni, ma di troppe informazioni".
Il progetto Google Books ha già più di 40 grandi biblioteche che partecipano in tutto il mondo, secondo Arora, che ha anche affrontato le polemiche negli Stati Uniti sulla digitalizzazione di Google di "opere orfane", che sono coperte dal diritto d'autore, ma delle quali i detentori del copyright non sono stati rintracciati e non hanno fornito l'autorizzazione.
"La discussione è specifica per le opere" orfane "negli Stati Uniti. Abbiamo raccolto feedback dai vari gruppi interessati e dal governo e lavoriamo alla modifica dell'accordo per cercare di trovare una soluzione", ha concluso Arora.
Negli Stati Uniti, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) si è espresso contro l'accordo privato raggiunto per risolvere le cause sul copyright intentate da autori ed editori contro il lavoro di scansione di Google sui libri. Le critiche della DOJ sono sotto l'esame di un giudice.
Sandro Bondi, Ministro della cultura, ha detto che il progetto sui libri ha dimostrato che Internet è il contrario di una sinistra forza orwelliana. E' stato creato per permettere di approfondire la conoscenza e la cultura a tutti, gratuitamente, anziché spiare tutti.
"Una biblioteca universale, è sempre stato il sogno dell'umanità. Questa utopia sta ora diventando una realtà", ha detto Bondi.
fonte: www.pcworld.it