Facebook e Amazon sono tra i marchi a maggiore crescita, entra in classifica il primo brand cinese, mentre i leader del lusso puntano sulle piattaforme online. L'Italia è presente nel ranking solo con Gucci e Prada
Quindicesima edizione per l’Interbrand Best Global Brands.
Cosa emerge dalla classifica di quest’anno? Tra i dati che saltano maggiormente all’occhio, la conferma sul podio di Apple e Google, Facebook come società con maggiore performance, l’ingresso nella lista del primo marchio cinese, Huawei, i leader del lusso che continuano ad abbracciare le piattaforme digitali, mentre solo due nomi rappresentano l’Italia, Gucci e Prada.
Primo e secondo posto, quindi, rispettivamente per Apple e Google, per il secondo anno consecutivo. Con un valore del brand pari a 118,9 miliardi di dollari, Apple ha registrato una crescita del 21%, mentre Google aumenta il valore del proprio brand del 15% portandolo a 107,43 miliardi di dollari. Per la prima volta nella storia della classifica ben due marchi globali registrano un valore superiore ai 100 miliardi di dollari.
«L’ascesa stellare di Apple e Google ad oltre 100 miliardi di dollari è un forte indicatore di come si dovrebbe costruire un brand», ha affermato Jez Frampton, CEO di Interbrand. «Questi brand leader hanno raggiunto nuove vette – sia in termini di crescita sia nella storia della Best Global Brands – creando esperienze perfette, contestualmente rilevanti, e sempre più focalizzate su un ecosistema di prodotti e servizi integrati fisicamente e digitalmente».
Facebook al 29esimo posto con una crescita dell’86% continua a superare le aspettative, segnalandosi come il marchio con una crescita più rilevante. I dati riportati nel secondo report trimestrale attestano guadagni incredibili pari a 1,4 miliardi di dollari. L’anno precedente, nello stesso periodo ammontavano a 562 milioni di dollari. Crescita dovuta in particolare alle attività legate al mobile: per la prima volta nella storia, gli introiti ottenuti dalla pubblicità sul mobile hanno superato la metà (53%) delle entrate pubblicitarie del trimestre. Facebook sta inoltre costruendo un vasto portfolio di prodotti, servizi e app estremamente concorrenziali.
A seguire, Amazon al quindicesimo posto con un + 25%, risultato raggiunto anche grazie a prodotti quali Amazon Prime e agli aggiornamenti di prodotti consolidati come Kindle Paperwhite e Fire Phone, nonchè l’accordo per la divulgazione di contenuti settore dell’intrattenimento.
«La classifica di quest’anno evidenzia un passaggio di paradigma che ha una portata non meno rivoluzionaria della comparsa dell’auto all’inizio del ventunesimo secolo», ha osservato Manfredi Ricca, Managing Director della sede italiana di Interbrand. «Così come quel cambiamento nella mobilità rese possibili e quotidiane cose che in precedenza erano impensabili, la rivoluzione digitale oggi incide profondamente sulle nostre aspettative. In quella che in Interbrand chiamiamo Age of You, ai brand è richiesto di creare ecosistemi di servizi, contenuti, interazioni e personalizzazione. I quattro brand che stanno guidando questa transizione epocale – Apple, Google, Amazon e Facebook – sono i veri protagonisti di questa classifica: ridefiniscono il proprio settore e rivoluzionano gli altri, abbattono il confine tra B2B e B2C, alzando continuamente l’asticella di ciò che significa oggi essere innovativi».
La lista di quest’anno segna un’altra importante svolta: per la prima volta tra i 100 brand a maggior valore economico si annovera anche un brand di origine cinese: Huawei, al numero 94, che opera nel mercato ITC. Con una quota di circa 65% del proprio fatturato realizzato al di fuori dalla Cina e con una costante crescita in termini di risultati economici in Europa, Medio Oriente e Africa, Huawei sta diventando velocemente uno dei più grandi produttori di dispositivi per la telecomunicazione nel mondo. Attualmente è il terzo produttore di smartphone al mondo dopo Samsung e Apple.
Oltre a Huawei cinese, la classifica registra altri quattro nuovi ingressi: DHL (81), Land Rover (91), FedEx (92) e Hugo Boss (97).
I brand leader del lusso continuano ad abbracciare le piattaforme digitali. Una nuova era di esclusività sta aprendo la via verso un nuovo concetto di personalizzazione. Il forte aumento delle vendite online e dell’online browsing ha portato i brand del settore lusso a reinventare il concetto di customizzazione e di relazione con i propri clienti. Il Luxury Interactive e ShopIgniter afferma, infatti, che il 65% dei brand del lusso prevede che il marketing digitale diventerà il principale canale di comunicazione per il brand.
Quest’anno l’Italia è rappresentata dai Gucci (41) e Prada (70). La prima presente in classifica fin dalla sua prima edizione, registra una crescita del 2% portando il valore del proprio brand a 10,385 miliardi di dollari grazie anche alla scelta di percorrere la strada della riaffermazione come marchio in grado di combinare italianità, forti radici artigianali e appeal verso il jet-set. Prada vede il valore del proprio nome crescere del 7% raggiungendo quasi 6 miliardi di dollari, grazie anche alla sua capacità di coniugare tradizione e innovazione e alla forte attenzione che dedica alle tematiche legate alla cultura e all’arte.
«Ci sono diversi motivi, più o meno diretti e intuitivi, per cui l’Italia – una delle principali economie mondiali – è così sottorappresentata», ha commentato Manfredi Ricca. «Le dimensioni tendenzialmente piccole delle nostre imprese; uno scarso ricorso al mercato dei capitali; un colossale ritardo del nostro sistema di istruzione e formazione; un ambiente normativo e strutturale spesso inospitale; una separazione non sempre risolta tra proprietà e management. Tutto questo fa sì che, paradossalmente, un Paese che crea eccellenza non riesca a trasformarla in crescita».
Tra i brand a maggior crescita, accanto a Facebook e Amazon, troviamo Audi, il marchio del comparto automotive con la maggiore crescita, Volkswagen e Nissan.
Il settore tecnologico è quello che registra il maggior valore economico. Tra i 100 brand globali a maggior valore economico, 13 appartengono al settore tecnologico, comparto che registra una crescita dell’11,3% rispetto all’anno passato con un valore economico totale dei brand pari a 493,2 miliardi di dollari.
Nokia (98, -44%) è il brand che ha registrato il maggior decremento nel valore del brand scendendo dalla posizione 57 del 2013 alla 98, seguita da Nintendo (100, -33%) che ha avuto un altro anno difficile. Microsoft (5, +3%) ha acquisito Nokia nell’aprile di quest’anno e, nonostante i cambiamenti della leadership e nella struttura delle operazioni, rimane poco chiaro come Microsoft userà il marchio e come evolverà in futuro.
Sullo sfondo della ripresa economica mondiale, i brand di servizi finanziari ottengono una crescita del valore del marchio.
Di seguito, la classifica completa.
fonte: engage.it