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Il ritorno del vuoto a rendere

Anche Gran Bretagna e Australia tornano all'antico, in Germania la pratica non è mai stata abbandonata.

vuoti a rendere 209x300Tornare all’antico per risparmiare e tutelare di più l’ambiente: anche il Parlamento, dopo le associazioni ambientaliste e di categoria come l’Italgrob e la Fipe, sposa la tesi del ritorno del vuoto a rendere per bottiglie e lattine con una proposta di legge presentata da due esponenti del Pdl, il questore della Camera Antonio Mazzocchi e il suo collega di partito Fabio Gava.

L’obiettivo, spiega Mazzocchi, è quello di avviare, su base volontaria, un circolo virtuoso di recupero dei rifiuti da imballaggio, con benefici per l’impatto ambientale e la possibilità per il consumatore di risparmiare sul costo del prodotto rendendo al negoziante il vuoto.

Una pratica in uso nel nostro Paese fino ad una quarantina di anni fa, ma poi abbandonata per la più sbrigativa filosofia dell’usa e getta che però ha avuto conseguenze negative per l’ambiente ed anche per la sicurezza: «molto spesso -spiega Mazzocchi- le bottiglie di vetro abbandonate sono utilizzate come strumenti per compiere atti vandalici».

Riciclare una bottiglia integra, sottolineano i firmatari della proposta di legge, consente un risparmio energetico cinque volte superiore alla fusione del vetro rottamato e permette di riutilizzare un contenitore più di cinquanta volte. Elementi ben noti da tempo in molte nazioni europee, come la Germania o i Paesi scandinavi, che non hanno mai abbandonato il meccanismo del vuoto a rendere.

Non tutte le bottiglie possono essere riutilizzate, ma il governo tedesco, ad esempio, si propone di arrivare a una quota totale dell’80% di recipienti ecosostenibili. Una cassetta di 12 bottiglie di vetro da 0,75 litri può essere riempita 53 volte: una quantità che corrisponde a 320 bottiglie di pet ( il polietilene tereftalato utilizzato in sostituzione di vetro e latta) da un litro e mezzo. In Germania i prodotti riutilizzabili vengono venduti a livello regionale entro un raggio di 60 chilometri. In media una bottiglia d’acqua minerale a rendere percorre 230 chilometri fino al consumatore finale. Una bottiglia d’acqua in un contenitore a perdere 480 chilometri.

In Inghilterra è stato presentato un progetto di legge per rendere obbligatorie le buone pratiche del passato in tema di recupero di imballaggi e contenitori ad uso alimentare. Negli Usa, in 12 Stati, è in vigore il vecchio sistema, regolato dal “Bottle bill”, che ha diminuito fino al 70% i rifiuti di lattine, cartoni e vetro. In diverse contee australiane si è tornati al vuoto a rendere consentendo di recuperare l’85% dei contenitori prima abbandonati per strada, sulle spiagge o sulla riva dei fiumi.

vuoto a rendereReintroducendo il vuoto a rendere, spiega Mazzocchi, il consumatore può recuperare qualcosa dalla spesa sostenuta per l’acquisto del prodotto e può vedersi ridurre la tariffa per la gestione dei rifiuti “insani”. I Comuni potrebbero storcere il naso dinanzi a questa proposta perché la tariffa sui rifiuti è una buona entrata. Ma, in accordo con il ministero dell’Ambiente, replica Mazzocchi, si potranno ipotizzare benefici anche per gli Enti locali.

Parallelamente alla proposta di legge del Pdl marciano iniziative di associazioni ambientaliste e di categoria, oltre che da progetti pilota di amministrazioni locali, che mirano a recuperare gli effetti positivi del vuoto a rendere. Da metà novembre è in campo, ad esempio, “Vetro indietro”, iniziativa lanciata da Legambiente insieme all’Italgrob, la Federazione italiana grossisti distribuotori bevande, ed alla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi. L’obiettivo è quello di stimolare il ritorno del vuoto a rendere per il canale “horeca”, acronimo di Hotellerie, restaurant e cafè, il circuito che comprende tutti i consumi di alimenti e bevande fuori dalle mura domestiche.

In Piemonte è operativo il progetto “Ecobank” che mette a disposizione dei cittadini di Alessandria e Valenza (ma l’esperimento potrà essere ampliato ad altre città) speciali contenitori per il recupero di bottiglie e lattine con una resa per il consumatore di 2 centesimi a pezzo. In soli tre mesi dal via al progetto pilota le postazioni “Ecobank” hanno raccolto 500mila tra bottiglie di plastica e lattine.

 

Fonte: www.lastampa.it

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